05/02/10

Il Mirtillo (parte 1): identificazione della pianta

La pianta che si trova sulle nostre montagne, le cui gustose bacche sono anche utilizzate in farmaci e in integratori, è il Vaccinium myrtillus, un arbusto che cresce in Europa, America del Nord e Asia e da luglio a settembre produce frutti di colore bluastro.
A uso fitoterapico sono utilizzate:
• Le foglie (con attività diuretica, antidiabetica, antisettica delle vie urinarie, antiinfiammatoria)
• Le bacche essiccate (con attività astringente, antiinfiammatoria, capillaroprotettiva).
• Le bacche fresche.

L’uso delle foglie e delle bacche essiccate è conosciuto da molto tempo e non è così interessante. Solo dagli anni ’60, l’evolversi della tecnica estrattiva ha permesso la lavorazione delle bacche fresche in modo da ottenere un fitocomplesso più completo, bilanciato e molto ricco in sostanze attive. Su questo estratto sono stati eseguiti molti studi clinici che hanno confermato azioni come:

• Miglioramento della vista notturna
• Microcircolazione della retina
• Capillaroprotettore
• Antiossidante
• Epatoprotettore
• Effetti sulla vasomotilità arteriosa
• ….

Per far si che queste azioni siano garantite, occorre tenere presente questi 4 punti:
1. L’identificazione corretta della specie (Vaccinium myrtillus).
2. La scelta della materia prima (Bacche fresche)
3. La corretta tecnica estrattiva
4. Il corretto contenuto di principi attivi

Questo post approfondisce il punto 1 che, sulla carta, parrebbe molto semplice.
Il genere Vaccinium comprende più di 450 specie diverse ognuna di queste ha un contenuto di sostanze attive diverse.
L’attività fitoterapica principale del mirtillo è dovuta a una classe di pigmenti, che variano dal rosso al blu, chiamati antocianine (dal greco anthos = fiore, kyáneos = blu) che, in natura, hanno funzione di protezione delle bacche dall’ossidazione dovuta ai raggi ultravioletti.
Tutte le bacche del genere Vaccinium contengono questi pigmenti, la specie myrtillus ne contiene ben 15 differenti in quantità abbondante e, la possibilità della lavorazione a temperatura controllata delle bacche fresche, permette di ottenere un estratto con importanti azioni fitoterapiche scientificamente dimostrate. Viceversa altre specie hanno un contenuto di antocianine qualitativamente inferiore sia come numero che come quantità, e hanno quindi attività non paragonabili.

Da qui l’importanza dell’identificazione corretta, che non è semplice già a partire dal nome: la lingua Italiana definisce quasi tutte queste bacche, indistintamente, con il termine "mirtillo".
Alcune specie, poi, hanno caratteristiche fisicamente molto simili al V. myrtillus e si prestano a essere facilmente confuse. Sotto gli occhi di tutti è il caso del V. angustifolium, il mirtillo normalmente servito nei ristoranti italiani, che si differenzia per le bacche più grandi e più consistenti, con l’interno biancastro anziché viola scuro e il gusto meno intenso.
Altri “mirtilli”, come il V. uliginosum, V. corymbosum e V. vitis idea, hanno bacche bluastre non facilmente distinguibili e, soprattutto, una volta lavorati (polveri o estratti) possono essere irriconoscibili ai meno esperti.
Quindi è importante fare attenzione nell’identificazione dell’estratto di mirtillo presente nei prodotti e quindi si consiglia:

Agli utilizzatori di integratori a base di mirtillo di leggere attentamente gli ingredienti sull’astuccio verificando che, oltre al nome italiano “mirtillo”, sia indicato anche il nome scientifico “Vaccinium myrtillus” e, in caso di dubbio, si facciano consigliare dal farmacista o dal medico.

Ai farmacisti preparatori che non hanno a disposizione strumenti analitici, in primo luogo, di verificare che il colore della polvere sia viola scurissimo, praticamente nero (conviene utilizzare estratti con la massima concentrazione piuttosto che prodotti diluiti), a differenza delle polveri ricavate da altre specie che sono più rossastre, in secondo luogo, di accertare l’affidabilità del fornitore chiedendo di specificare la provenienza (stabilimento di produzione) del prodotto.

Per i produttori di integratori l’argomento sarà approfondito nel prossimo post in cui sarà trattato l’argomento “i principi attivi del mirtillo”.

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