09/12/11

Difendersi dal Mal di Gola

Con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno fanno capolino i malanni da raffreddamento.
Il primo sintomo è un fastidioso prurito in gola che se trascurato porta con se strascichi che richiedono l’assunzione di antibiotici
Sappiamo tutti che la terapia antibiotica va intrapresa solo se strettamente necessaria in quanto ha tantissime controindicazioni tra le quali quella di creare batteri resistenti ovvero insensibili in futuro all’antibiotico utilizzato.
Il Ministero della Salute Italiano da tempo ha iniziato una campagna di sensibilizzazione contro la facilità d’uso degli antibiotici.

La natura però ci da molti aiuti che possono prevenire l’utilizzo di questi farmaci: contro il Mal di Gola, soprattutto per prevenirlo  e allo stadio iniziale possiamo agire con prodotti a base di Propoli.

La Propoli è una sostanza derivata da resine che le piante secernono per proteggere le loro parti più delicate, le gemme, da potenziali infezioni batteriche, virali o fungine e nel contempo da ossidazione causata dei raggi solari. Queste resine vengono raccolte dalle api che rielaborandole con enzimi producono una sostanza che protegge l’alveare dalle malattie.
L’attività della Propoli dipende da una classe di sostanze molto conosciute in natura: i Polifenoli.

A differenza degli antibiotici, non causa batterio resistenze a causa della molteplicità di sostanze attive presenti. Chiaramente, non ha la potenza di un antibiotico e quando l’infezione è conclamata la sua attività si riduce di molto, ma come preventivo e nelle fasi iniziali (mal di gola) i risultati sono sorprendenti.
Per spiegare meglio provate a pensare a una battaglia: fin che si svolge in campo aperto le avanguardie del nemico (Batteri, Virus, ..) possono essere sconfitte da soldati ben addestrati armati con fucili e pistole (Propoli); ma nel momento in cui il nemico si organizza e si arrocca occorreranno a questo punto armi ben più potenti (Antibiotici). Quindi avere la possibilità di avere delle sentinelle sempre allerta (Prevenzione) e dei soldati pronti a sorprendere le avanguardie (Primi sintomi) può evitare il nascere di battaglie campali molto dispendiose (febbre, antibiotici, ecc.)

La bocca e la gola costituiscono spesso la prima via d’accesso per i corpi estranei e gli agenti infettivi (virus, batteri, …), tenere della Propoli spray o gocce a portata di mano e utilizzarla 1 volta al giorno a scopo preventivo o 2/3 volte ai primi sintomi può permettere di evitare la gran parte delle malattie invernali (influenza compresa).

Cos’è il “Mal di Gola”?


Il mal di gola è spesso un’infiammazione a livello delle mucose della gola che lascia una sensazione di solletico, di gola “in fiamme”, di dolore forte (o molto forte) e irritazione.
Il mal di gola è prevalentemente un sintomo di un’altra malattia (raffreddamento, faringite, allergia) piuttosto che una malattia in sé.

La trasmissione del mal di gola può avvenire tramite tosse o sternuti di una persona infetta, dato che il virus e i batteri sono trasportati da goccioline invisibili di saliva. Le mani contaminate possono essere un’altra via d’entrata per i virus e i batteri responsabili del mal di gola.

Il mal di gola di origine batterica provoca in genere sintomi più evidenti spesso dolori più forti. Si noti che i virus possono favorire la comparsa di mal di gola di origine batterica. Infatti i virus, a causa del loro numero elevato, possono indebolire il sistema immunitario che diventa meno efficace perché si attiva per l'eliminazione di virus e ciò può comportare un più facile ingresso dei batteri a livello della gola.
Il mal di gola può anche essere provocato o favorito anche da un aria troppo secca, la stanchezza (in seguito a un indebolimento del sistema immunitario), allergie (febbre da fieno,...), tabacco (fumare in una stanza), stress o nervosismo, una faringite, una laringite, o il semplice fatto di avere parlato o gridato troppo.

Riassumendo il Mal di Gola è una infiammazione dolorosa di origine batterica o virale.

Qual è l’attività della Propoli?
La propoli è antiinfiammatoria, antibatterica, antivirale, immunostimolante e anche blandamente anestetica locale: attività che corrispondo molto bene ai sintomi del mal di gola.

Se si vuole andare nello specifico, studi clinici hanno dimostrato queste attività:
1.       Attività antiinfiammatoria
a.       Inibisce la 5 alfa-lipossigenasi
b.      Inibisce la cicloossigenasi
c.       Diminuisce le PG e LTX
d.      Diminuisce l’instamina
e.      Diminuisce le citochine pro infiammatorie (TNF-alfa, IL-6, IL-8)
2.       Attività antibatterica
a.       Inibisce la sintesi proteica con riduzione e blocco della sintesi del DNA
b.      Inibisce la RNA-Polimerasi con perdita di capacità a legarsi al DNA
c.       Danni funzionali e strutturali sulla membrana o parete cellulare
d.      Inibisce l’enzima Diidrofolato reduttasi (fondamentale nel metabolismo batterico)
3.       Attività antivirale
a.       Impedisce la penetrazione del virus nella cellula, agendo sulle neuramidasi virali
b.      Blocca la RNA-Polimerasi (blocco della sintesi proteica)
4.       Attività immunostimolante
a.       Aumenta l’attività dei leucociti
b.      Aumenta il numero dei granulociti neutrofili
c.       Aumenta il numero dei macrofagi e dell’attività fagocitaria
d.      Aumenta l’attività dell NK
e.      Stimola la produzione di anticorpi
f.        Aumenta la produzione di IL1-6-10
g.       Aumenta l’INF-α
h.      Aumenta TNF


Quindi per concludere le Api hanno capito da millenni come difendersi, proviamo ad imparare anche da loro: quest’inverno provate a difendervi con un prodotto naturale di sicura efficacia, la Propoli

08/11/11

Integratori perchè si (2)

Le presenti osservazioni sono ricavate dall’intervento al convegno “Sano Stile di Vita” del Prof . Adrea Poli
Provate ad osservare questo grafico, risulta evidente la difformità:
dall’anno 0 al 1900 la speranza di vita media è cresciuta di 25 anni mentre, solo nell’ultimo secolo è incrementata di 30 anni grazie alla medicina e allo stile di vita.
Ma l’evoluzione ha altri tempi: i nostri geni non cambiano così in fretta!
Il nostro corpo non è “evolutivamente progettato” per una vita così lunga ecco perché l’invecchiamento della popolazione si associa alla comparsa di malattie cronico degenerative (aterosclerosi, neoplasie, demenze, ecc.)

In un ottica evoluzionistica, queste malattie degenerative non sono rilevanti perché colpiscono l’individuo dopo il periodo riproduttivo e non sono quindi pericolose per la specie.
Di conseguenza, non è evolutivamente rilevante che noi diventiamo sovrappeso o obesi, come non è rilevante che diveniamo ipercolesterolemici o obesi. I nostri meccanismi di difesa da queste condizioni non sono stati selezionati in modo efficiente (principio di economia) mentre si sono sviluppati quelli che ci proteggono durante l’età più importante, quella riproduttiva.

Avere il “colesterolo alto” o fumare non sarebbe di fatto pericoloso se la durata della vita media fosse 50 anni: più la vita si allunga, più un fattore di rischio ha tempo per fare danni.

L’allungamento della vita aumenta progressivamente le nostre responsabilità personali nei confronti di noi stessi e della società in termini di salute: le responsabilità dei “professionisti della salute” (medici, farmacisti, ecc.) su questi temi, e sull’educazione del pubblico in proposito, sono evidenti.

Tornando all’evoluzione non necessariamente le sue “scelte” sono nella direzione desiderabile da uomini e donne del 21 secolo: nel corso dei secoli sono state sviluppate forme di difesa da agenti esterni che però sono rapidamente cambiati nel corso di pochissimi anni (gli ultimi).
Alcuni esempi:

• Per ridurre il rischio di emorragie si è evoluta l’aggregazione piastrinica che ha, come effetto tardivo il rischio di trombosi (infarto, ictus)
• L’uomo si è evoluto fondamentalmente in aree povere di sodio e nel corso dei secoli a sviluppato la ritenzione sodica che oggi da come effetto tardivo il problema dell’ipertensione.
• L’elevata produzione di colesterolo permette, nei paesi a bassa insolazione, di migliorare la produzione di vitamina D, ma ha effetti tardivi che conosciamo bene: arteriosclerosi, infarto.
L’obesità esiste con lo scopo di proteggere la razza umana dalle carestie ma ha l’effetto tardivo dello sviluppo del diabete e dell’arteriosclerosi
• Per controllare le infezioni il corpo umano ha sviluppato il sistema delle infiammazioni che hanno come effetto tardivo le malattie autoimmuni e l’aterosclerosi.
• Ecc.

Il nostro processo evolutivo è quindi ancora tarato sull’uomo del 1800 e occorreranno ancora parecchi anni prima che si adatti al tipo di vita attuale

Come fa l’evoluzione a guidarci?
Ha posto a controllo dei punti chiave della conservazione della specie (alimentazione, alimentazione dei piccoli, riproduzione), un meccanismo fortissimo: il piacere
Esempio: gli alimenti buoni (dolci) in situazioni ambientali critiche (carestie) danno molta energia: quindi l’uomo e guidato verso questo tipo di alimentazione.

Controllare razionalmente i meccanismi del piacere è molto difficile: ad esempio controllare il piacere che deriva dal consumo di cibi di gusto gradito da parte di persone in sovrappeso è una forzatura evolutiva.
Il gusto, che guida le nostre scelte alimentari, e che è, almeno in parte selezionato geneticamente, ci orienta quindi verso cibi dolci e verso i grassi, mentre ci fa rifuggire dai cibi amari.
I nutrizionisti moderni oggi però danno grande importanza ai prodotti antiossidanti tipo i polifenoli che hanno un gusto amaro.

Quindi riassumendo i principali termini del problema sono:
• Inappropriatezza genetica a gestire la nostra “lunga vita”
• Crescente effetto dei fattori di rischio delle malattie degenerative
• Presenza di una “zavorra evoluzionistica” oggi non più favorevole
• Difficoltà a controllare i “meccanismi guida” che danno piacere

Guardando poi la genetica degli alimenti, si deve evidenziare che, salvo poche eccezioni, non sono stati progettati per essere mangiati da noi: il loro contenuto in molecole bioattive è funzionale alla loro fisiologia e non alla nostra.
Inoltre molte delle sostanze che possono aumentare l’efficienza di vie metaboliche utili per controllare fattori di rischio delle malattie degenerative tipiche dell’età avanzata, possono non essere presenti in quantità adeguate negli alimenti di uso quotidiano.
Tutto quanto scritto è una motivazione importante all’uso degli INTEGRATORI che permettono di concentrare con semplici somministrazioni principi attivi altrimenti difficilmente reperibili.

23/10/11

Lavorazione della Propoli


La Propoli o meglio le Propoli al plurale, sono sostanze molto complesse che contengono moltissimi principi attivi.
La sostanza grezza si ricava dalla pulizia annuale del “mielario” ovvero quella parte dell’arnia deputata per la raccolta del miele. Una volta tolti i telaini contenenti il miele, l’apicoltore gratta via dalle pareti una resina bruna: la Propoli
In Italia ogni arnia produce 100-200 g di propoli da mielario
Nella parte bassa dell’arnia, dove c’è il nido delle api, c’è una notevole quantità di propoli che però è di scadente qualità in quanto può contenere una grande quantità di sostanze indesiderate (acaricidi, antibiotici, pesticidi, ecc.): il controllo della filiera produttiva è quindi molto importante in quanto l’apicoltore può essere tentato di raccogliere la propoli dalla pulizia del nido, presente in quantità più abbondante….

La materia prima grezza ha l’aspetto di una resina con colore e consistenza differente dipendente dalle diverse origini: più scura l’asiatica, più chiara la europea, marrone la brown sudamericana, verdastra la green brasiliana, ecc.

La composizione generale della propoli è la seguente:
+ 50-55% di resine e balsami (terpeni, polisaccaridi, acidi uronici, acidi aromatici, aldeidi aromatiche, acidi ed esteri caffeici, ferulici
+ cumarici).
+ 25-35% di cera (acidi grassi, ossiacidi, lattoni).
+ 5-10% di sostanze volatili, di cui lo 0,5% di olii essenziali.
+ 5% di polline, presente per cause accidentali.
+ 5% circa di materiali organici vari tra cui i più importanti sono i flavonoidi (acido benzoico, ac. caffeico, ac. ferulico, alcool cinnamico, crisina,dimetossifiavoni galangina, isovanilina, isalpina, pinocembrina, pinobanksina, pronostrobina, vanillina, kemferide, etc ... ), minerali (alluminio, calcio, cromo, rame, ferro, manganese, piombo, silice, etc ... ), vitamine dei gruppo B (Bl, B2, B6, PP), vitamina C ed E.

Anche il contenuto dei diversi componenti varia in funzione dell’origine e la propoli per essere utilizzata dall’uomo deve essere lavorata per eliminare tutte le sostanze inerti e in modo da ottenere un prodotto ricco nei principi attivi desiderati.
Oggi la qualità degli estratti di propoli è valutata solamente come elevata concentrazione di bioflavonoidi dimenticando che tra gli attivi ci sono anche i polisaccaridi, i terpeni, gli acidi organici, ecc.

Il metodo tradizionale di lavorazione è l’estrazione con etanolo, che ha la limitazione di una parziale decerazione e la separazione solo dei principi attivi solubili in alcool. Si sono studiati vari altri sistemi di lavorazione (Anidride carbonica, ultrasuoni, ecc) con i quali si possono ottenere decerazioni e purificazioni migliori ma sempre l’estrazione dei principi attivi risulta non completa in quanto non vengono estratti i principi attivi ad esempio solubili in acqua: a differenza di altri principi naturali la/le propoli sono molto complesse e non è possibile lavorarle con sistemi standardizzati

La MultiEstrazione Dinamica (MED), cioè l’estrazione della sostanza con etanolo a gradazioni differenti modificando anche temperatura e pH in base all’origine del prodotto seguendo l’estrazione dei principi attivi con l’ HPLC-Massa, uno strumento di laboratorio sofisticato preciso, permette di estrarre tutti i principi attivi nella loro completezza. Questo sistema è stato messo a punto e brevettato dalla società Italiana B Natural.

09/10/11

La Propoli


La maggior parte delle persone pensa che la Propoli sia una sostanza prodotta dalle api come il miele ma non è così.
Le piante hanno sviluppato nei secoli sistemi di difesa da agenti atmosferici e microorganismi.
Per difendere le giovani gemme e proteggere le ferite secernono sostanze resinose ricche in bioflavonoidi che hanno attività anti-batterica, anti-virale, per difendersi dai microrganismi e antiossidante per proteggersi dai raggi solari ultraviolettia.

Le api hanno capito da millenni l’utilità di queste sostanze e hanno cominciato a raccogliere per difendere se stesse e l’alveare dalle malattie.
Le api, non volano solo di fiore in fiore alla ricerca di polline e nettare, ma sulle gemme apicali e sulle cortecce raccolgono queste resine secrete dalla pianta
Le api rielaborando queste resine producono la PROPOLI, una sinergia unica tra flora e fauna, grazie alla quale in un ambiente sovraffollato con temperatura elevata quale è un alveare, non esistono infezioni
La propoli viene utilizzata per sigillare l’arnia, per chiudere le celle, e anche per ricoprire i predatori uccisi all’interno, per evitare l’insorgere di infezioni.
Tutte le piante producono queste resine che sono chimicamente differenti ma che hanno come caratteristiche comuni la ricchezza di bioflavonoidi e le attività terapeutiche: il lavoro di ricerca ha permesso di identificare questi principi attivi e le tecnologie estrattive necessarie per separarli dalle sostanze inerti come le cere e da dalle "sporcizie" quali pezzi di legno ali di api ecc. migliorandone la biodisponibilità.