23/10/11

Lavorazione della Propoli


La Propoli o meglio le Propoli al plurale, sono sostanze molto complesse che contengono moltissimi principi attivi.
La sostanza grezza si ricava dalla pulizia annuale del “mielario” ovvero quella parte dell’arnia deputata per la raccolta del miele. Una volta tolti i telaini contenenti il miele, l’apicoltore gratta via dalle pareti una resina bruna: la Propoli
In Italia ogni arnia produce 100-200 g di propoli da mielario
Nella parte bassa dell’arnia, dove c’è il nido delle api, c’è una notevole quantità di propoli che però è di scadente qualità in quanto può contenere una grande quantità di sostanze indesiderate (acaricidi, antibiotici, pesticidi, ecc.): il controllo della filiera produttiva è quindi molto importante in quanto l’apicoltore può essere tentato di raccogliere la propoli dalla pulizia del nido, presente in quantità più abbondante….

La materia prima grezza ha l’aspetto di una resina con colore e consistenza differente dipendente dalle diverse origini: più scura l’asiatica, più chiara la europea, marrone la brown sudamericana, verdastra la green brasiliana, ecc.

La composizione generale della propoli è la seguente:
+ 50-55% di resine e balsami (terpeni, polisaccaridi, acidi uronici, acidi aromatici, aldeidi aromatiche, acidi ed esteri caffeici, ferulici
+ cumarici).
+ 25-35% di cera (acidi grassi, ossiacidi, lattoni).
+ 5-10% di sostanze volatili, di cui lo 0,5% di olii essenziali.
+ 5% di polline, presente per cause accidentali.
+ 5% circa di materiali organici vari tra cui i più importanti sono i flavonoidi (acido benzoico, ac. caffeico, ac. ferulico, alcool cinnamico, crisina,dimetossifiavoni galangina, isovanilina, isalpina, pinocembrina, pinobanksina, pronostrobina, vanillina, kemferide, etc ... ), minerali (alluminio, calcio, cromo, rame, ferro, manganese, piombo, silice, etc ... ), vitamine dei gruppo B (Bl, B2, B6, PP), vitamina C ed E.

Anche il contenuto dei diversi componenti varia in funzione dell’origine e la propoli per essere utilizzata dall’uomo deve essere lavorata per eliminare tutte le sostanze inerti e in modo da ottenere un prodotto ricco nei principi attivi desiderati.
Oggi la qualità degli estratti di propoli è valutata solamente come elevata concentrazione di bioflavonoidi dimenticando che tra gli attivi ci sono anche i polisaccaridi, i terpeni, gli acidi organici, ecc.

Il metodo tradizionale di lavorazione è l’estrazione con etanolo, che ha la limitazione di una parziale decerazione e la separazione solo dei principi attivi solubili in alcool. Si sono studiati vari altri sistemi di lavorazione (Anidride carbonica, ultrasuoni, ecc) con i quali si possono ottenere decerazioni e purificazioni migliori ma sempre l’estrazione dei principi attivi risulta non completa in quanto non vengono estratti i principi attivi ad esempio solubili in acqua: a differenza di altri principi naturali la/le propoli sono molto complesse e non è possibile lavorarle con sistemi standardizzati

La MultiEstrazione Dinamica (MED), cioè l’estrazione della sostanza con etanolo a gradazioni differenti modificando anche temperatura e pH in base all’origine del prodotto seguendo l’estrazione dei principi attivi con l’ HPLC-Massa, uno strumento di laboratorio sofisticato preciso, permette di estrarre tutti i principi attivi nella loro completezza. Questo sistema è stato messo a punto e brevettato dalla società Italiana B Natural.

09/10/11

La Propoli


La maggior parte delle persone pensa che la Propoli sia una sostanza prodotta dalle api come il miele ma non è così.
Le piante hanno sviluppato nei secoli sistemi di difesa da agenti atmosferici e microorganismi.
Per difendere le giovani gemme e proteggere le ferite secernono sostanze resinose ricche in bioflavonoidi che hanno attività anti-batterica, anti-virale, per difendersi dai microrganismi e antiossidante per proteggersi dai raggi solari ultraviolettia.

Le api hanno capito da millenni l’utilità di queste sostanze e hanno cominciato a raccogliere per difendere se stesse e l’alveare dalle malattie.
Le api, non volano solo di fiore in fiore alla ricerca di polline e nettare, ma sulle gemme apicali e sulle cortecce raccolgono queste resine secrete dalla pianta
Le api rielaborando queste resine producono la PROPOLI, una sinergia unica tra flora e fauna, grazie alla quale in un ambiente sovraffollato con temperatura elevata quale è un alveare, non esistono infezioni
La propoli viene utilizzata per sigillare l’arnia, per chiudere le celle, e anche per ricoprire i predatori uccisi all’interno, per evitare l’insorgere di infezioni.
Tutte le piante producono queste resine che sono chimicamente differenti ma che hanno come caratteristiche comuni la ricchezza di bioflavonoidi e le attività terapeutiche: il lavoro di ricerca ha permesso di identificare questi principi attivi e le tecnologie estrattive necessarie per separarli dalle sostanze inerti come le cere e da dalle "sporcizie" quali pezzi di legno ali di api ecc. migliorandone la biodisponibilità.