Cosa c’entrano tre fiori, una peonia, una malva e delle petunie con il mirtillo?
Nell’estratto di mirtillo si trovano sia le antocianine, glucosidi, che le antocianidine, agliconi, ma è fondamentale che la percentuale di queste ultime sia molto bassa, in quanto sono scarsamente biodisponibili e sono indice di qualità mediocre.
La rottura del legame tra l’antocianina e lo zucchero può essere dovuta da diverse cause come l’utilizzo di prodotto non fresco o un errato procedimento di lavorazione o un problema nella conservazione del prodotto.
Quindi, il primo punto per la valutazione qualitativa dell’estratto, è che nella documentazione tecnica deve essere ben specificato il contenuto della frazione glucosidica (un prodotto ben purificato ha un contenuto in antocianine o antocianosidi del 36%.)
Il Vaccinium myrtillus contiene 15 antocianine ben identificate mentre altri “Mirtilli” ne contengono in minor quantità, e hanno attività inferiore e differente.
Il metodo ufficiale stabilito dalla Farmacopea Europea per la valutazione del contenuto dei principi attivi è quello spettrofotometrico.
Con tale metodo si ottiene il contenuto totale ma non sono possibili l’identificazione e la quantificazione precisa dei singoli pigmenti; la titolazione viene espressa genericamente come antocianine (o antocianosidi) calcolati come antocianidine (un estratto purificato ha un contenuto del 25%)

Un’alternativa più semplice ed economica per l’esatta identificazione è quella di utilizzare la buona vecchia TLC (cromatografia su strato sottile) che permette di separare su lastra i singoli pigmenti.
Reference
4 Mirtillo
T2 paeonidin-3-glucoside
T3 malvidin-3-glucoside
T4 cyanidin-3,5-diglucoside
T5 delphinidin-3-glucoside
T6 delphinidin-3,5-diglucoside
L’attenzione sull'identificazione della specie corretta è fondamentale in quanto può avvenire che sul mercato vengano introdotti, da fornitori poco scrupolosi, estratti di altre specie Vaccinium, prevalentemente di origine asiatica, spettrofotometricamente perfetti ma con composizione chimica non conforme.
Il motivo è che le antocianine sono presenti in moltissime altre specie vegetali “economicamente” più interessanti del mirtillo, che vengono utilizzate per "arricchire" i principi attivi degli estratti di mirtillo.
Il consiglio è di dubitare di prezzi troppo allettanti, di verificare l’affidabilità e la preparazione dei fornitori e la completezza della documentazione in cui deve essere specificata nei dettagli la composizione dei principi attivi.